Tragedia in A31 Operaio 36enne travolto e ucciso
AGUGLIARO. Incidente mortale intorno alle 16 del giorno 24 giugno in A31 Valdastico tra i caselli di Agugliaro e Noventa, in direzione Rovigo. Un operaio addetto alla segnaletica stradale è stato travolto e ucciso da un mezzo pesante. Inutile l'intervento del medico del Suem: per l'operaio trentaseienne, non c'è stato nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione lungo la carreggiata c'erano tre operai al lavoro e uno di essi stava sbandierando per avvisare i mezzi in transito che c'era un'area di cantiere; l'autista del camion però non ha visto la segnalazione e ha travolto in pieno il 36enne che stava raccogliendo l'ultimo cartello. Sul luogo della tragedia anche la polizia stradale. A causa dell'incidente in A31 il traffico ha subito dei rallentamenti e si è formato un chilometro di coda.
Questo è il tono della notizia della perdita di una vita umana, tutto finisce in un laconico "si è formato un chilometro di coda"
Io non riesco più a sopportare queste tragedie evitabili con il buon senso e delle buone leggi, è ora di dire: BASTA........BASTA........BASTA....... ed è l'ora DELLA RIBELLIONE A QUESTE INUTILI MORTI SULLA STRADA.
Sulla A31 non solo ha perso la vita un nostro collega, travolto da un camion, in corsia di emergenza, mentre ritirava i cartelli di cantiere, ma ha perso la vita anche anche la nostra dignità di lavoratori, costretti ad operare in scenari gravemente pregiudizievoli per la nostra sicurezza, sacrificata sull'altare della fluidità del traffico.
I cantieri stradali sono vissuti come un fastidioso intralcio alla normale circolazione, l'attendere qualche minuto per consentire l'esecuzione dei lavori di manutenzione, è vissuto come un un insulto, una vera e propria lesa maestà alle esigenze dell'utente stradale, tutto questo genera una visione distorta della realtà, che tende a tutelare i tempi di percorrenza a discapito dell'inalienabile diritto di lavorare in condizioni di sicurezza. Questo cortocircuito nella visione di una mobilità nazionale efficiente, ha portato progressivamente a trascurare elementi basici sulla cantieristica stradale.
Il governo con il decreto legge, posa segnaletica stradale traffico veicolare, del 22 gennaio 2019, ha cercato di affrontare il problema, ma non ha accolto nessuno dei suggerimenti proposti da noi operatori, che vivono tutti i giorni queste situazioni, di contro ha invece accolto altre esigenze, che cozzano naturalmente con quelle di salvaguardia sul cantiere, traffico rallentato o parzializzato = meno pedaggi e più oneri di sicurezza da prevedere direttamente ed indirettamente, insomma sicurezza contro interesse e come spesso avviene ha perso la sicurezza.
Pertanto faccio un appello a tutti gli operatori del settore, che giornalmente rischiano la vita in strada. Datemi una mano ad obbligare i nostri governanti a prendere provvedimenti in merito alla sicurezza sui cantieri.
Mi rivolgo a voi tutti, che svolgere il nostro mestiere con perizia, nel rispetto delle regole riguardanti la sicurezza stradale, per invitarvi a diffondere questo post di protesta in tutti i gruppi, associazioni, profili personali, sedi istituzionali ecc.. È ora che queste morti bianche cessino. Un paese civile non può permettere che più di 500 lavoratori all'anno perdano la vita, macellati sulle nostre strade. Mi rivolgo anche a tutte le associazioni di settore, perché si facciano carico non solo della tutela del mercato, ma anche della tutela della sicurezza sui cantieri.
L'ultimo appello lo faccio alle associazioni no profit, come quelle dei consumatori, degli utenti della strada: ciclisti, camperisti, motociclisti, forze dell'ordine ecc.., o come quelle delle vittime sulla strada, insomma faccio un appello a voi tutti.
AIUTATEMI IN QUESTA BATTAGLIA PER MIGLIORARE LA SICUREZZA SUI CANTIERI STRADALI.
#bastamortisuicantieristradali
Marino Mazzoli
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